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Sul referendum dell’8-9 giugno in tema di cittadinanza: la strada aperta dalle parole di Valerio

Maggio 18, 2025
L’8 e 9 giugno prossimi, gli elettori saranno chiamati a esprimersi su un referendum abrogativo in materia di cittadinanza, insieme ad altri quesiti relativi al lavoro. In vista di questo importante appuntamento, è utile tornare a riflettere sulle parole di Valerio Onida, che nel 2009, in occasione del convegno annuale dell’AIC a Cagliari, aprì i lavori con una relazione dal titolo «Lo statuto costituzionale del non cittadino». In quell’intervento, Onida metteva a fuoco una delle grandi contraddizioni dell’ordinamento contemporaneo: la cittadinanza, nata come strumento di uguaglianza, è divenuta in molti casi il primo fattore di disuguaglianza tra persone che convivono stabilmente all’interno della stessa comunità. Il diritto alla cittadinanza, osservava, è oggi troppo spesso trasformato in una barriera d’accesso alla pienezza dei diritti, anziché in un ponte di inclusione. Per questo, già allora, auspicava una profonda revisione dei percorsi di acquisizione della cittadinanza, giudicati eccessivamente gravosi, anche per via di iter burocratici lunghi e incerti. A suo avviso, occorreva superare l’impostazione meramente “concessoria” del riconoscimento della cittadinanza e assumere, invece, una logica di “riconoscimento” dell’appartenenza effettiva alla comunità. Alla luce di queste considerazioni, non è difficile immaginare che Valerio Onida, con la consueta generosità e chiarezza argomentativa, si sarebbe schierato a sostegno delle buone ragioni di questo referendum, ma le sue parole restano per tutti un riferimento al quale poter attingere.
Di  seguito il link all’articolo di Valerio Onida del 2009:
Sempre sul tema della cittadinanza, ricordiamo anche il recente intervento di Alessandra Mazzola su questo sito:

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